di LISA AZZURRA MUSETTI
“Rivolgi sempre il viso verso il sole e le ombre cadranno alle tue spalle.”
– Proverbio Maori-
Quando nel tuo sangue scorre in modo continuo e palpitante il gene del guerriero non puoi che combattere, fino alla fine, anche se poi alla fine il mostro vince.
Gli antenati di Jonah Lomu erano indubbiamente guerrieri maori. Bastava guardarlo negli occhi e ne potevi percepire il fuoco. Un gigante di quasi due metri per centodiciotto chili che sfondava le linee avversarie con una potenza devastante. Impossibile dimenticarlo mentre evoca tutta la forza dei suoi antenati, completamente vestito di nero, guidando i suoi compagni in quell’antica danza di guerra che è l’Haka. Vestito di nero lui certo, ma anche i suoi compagni di nazionale, la squadra di rugby della Nuova Zelanda, nota come All Blacks a causa delle loro divise completamente nere. Il rugby è uno sport duro ma nobile e rispettoso proprio come lo era Jonah. I suoi reni però lo sono stati molto meno. Colpito da una sindrome nefrosica nel 2004 aveva subito il trapianto di un rene e come tutti i guerrieri maori aveva alzato la testa al cielo, aveva invocato le arcaiche divinità e finita la convalescenza era tornato in campo.
Nel 2011 però il nuovo rene inizia ribellarsi e presto, nonostante terapie, cure e sessioni di dialisi i medici sentenziano che si ha bisogno di un nuovo rene, un altro trapianto. Troppo, anche per un gigante dal sorriso bonario come lui e dal cuore tenero. Forse un po’ troppo amante delle donne che spesso sono state la causa di decisioni impreviste, trasferimenti e scandali nella sua vita.
Lomu era un guerriero, non un santo.
I “Supremi”, coloro che sono gli sciamani della popolazione maori dicono che “Nel mondo del Sogno (il loro oltretomba) ci si arriva tramite una via liscia, una via impervia o una via che si interrompe di colpo”.
Nel caso di Jonah la via è stata impervia e dolorosa.
Il 18 Novembre 2015 ad Auckland pioveva. Le lacrime di quelle arcaiche divinità che, nonostante la conversione (per amore) alla Chiesa Mormone, ancora vegliavano su di lui. Si spense il nostro guerriero maori, a causa di una trombosi polmonare, con le lacrime degli Dei ad accompagnare il suo varcare la soglia del Mondo del Sogno. Impossibile pensare di meno per qualcuno che, di sogni sportivi, in quella Terra che sembra quasi alla fine del Mondo, misteriosa ed affascinante, fatta di ghiaccio e di fuoco, ne aveva regalati tanti.