GAGARIN, L’UOMO DELLE STELLE

di LISA AZZURRA MUSETTI

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“Qui è il Maggiore Tom che parla al comando a terra, sto per varcare la porta

E fluttuo nel modo più strano

E le stelle hanno un aspetto molto diverso oggi

Qui sono seduto su una lattina, lontano, sopra il mondo

Il Pianeta Terra è blu e non c’è nulla che io possa fare.”

– David Bowie, Space Oddity-

 

 

 

Jurij Alekseevič Gagarin è un bellissimo giovane uomo sovietico , proveniente da un paesino freddo di nome Klušino. Il genere di paesino sperduto nel gelo dove nessuno vorrebbe abitare. Ha il diploma di metalmeccanico e durante i suoi studi si appassiona al volo e decide così di entrare a far parte dell’Aviazione Sovietica e l’Accademia aeronautica sovietica di Orenburg, nel 1957 prende il diploma di Aviatore Ufficiale.

Ma lui non è come gli altri. Lui in cielo è perfetto. Non sbaglia un decollo, un atterraggio, una manovra. Lui è l’Icaro del mondo moderno, ma le sue ali non si sciolgono.

Non ancora almeno.

Jurij non sa che, in uffici lontani dalla sua ingenua visione di giovane uomo, qualcuno sta gettando le basi per un progetto incredibile: mandare l’uomo nello spazio.

Due anni dopo però le sue capacità lo portano ad essere scelto, insieme ad altre due decine di colleghi per un addestramento con il fine ultimo di scegliere, fra i tanti, il primo uomo a tentare la conquista dello spazio. L’addestramento è folle. Le prove per la forza centrifuga spezzano letteralmente più di una schiena (vertebre ed altre ossa in frantumi),  quelle per il livello di resistenza ai cambi di pressioni provocano molte embolie…e poi i test psicologici, che, come immaginerete rasentavano la follia.

Ma non per lui. Lui era perfetto, un robot sovietico fatto per volare ed infatti sarà lui, insieme a German Titov (suo ipotetico sostituto) ad arrivare alla fine di una straziante gincana della mente e del corpo.

È il 12 aprile 1961 quando Jurij cambiò per sempre la storia e diede uno sbandamento spaventoso all’equilibrio fra le due superpotenze della Guerra Fredda: Unione Sovietica e Stati Uniti.

La navicella Vostok1 decolla alle 9: 07 orario di Mosca. E arriva nello spazio. Con l’Ufficiale Gagarin salvo.

Tutto il mondo era incredulo.

Tre sono le frasi più famose che lui disse su quella navicella:

 

“Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini.”

 

“Saluto la fraternità degli uomini, il mondo delle arti, e Anna Magnani”

 

E poi la più importante, che venne usata per decenni come propaganda politica sovietica ma che effettivamente sembra non risultare in nessuna registrazione:

“Non vedo nessun Dio quassù”.

 

Al suo atterraggio ovviamente diviene un eroe nazionale, l’espressione più pura dell’Unione Sovietica….ancora più pura della neve che la avvolge per la maggior parte dell’anno.

 

Passa qualche anno, Jurij continua il suo lavoro di pilota militare, ma un giorno, il 27 Marzo 1968 lui ed il suo copilota Vladimir Seryojin stanno eseguendo un volo di routine su un MiG-15UTI. Ad un tratto il veivolo precipita. Dal nulla. Si schianta nei pressi della cittadina di Kiržač.

L’Ufficiale Gagarin muore a soli trentaquattro anni lasciando una moglie e due figlie.

I documenti delle indagini parlano di un attacco di panico. Un attacco di panico su un aereo al miglior aviatore dell’URSS? Poco probabile, ma se anche fosse stato così, il copilota ha proprio il ruolo di intervenire in tali situazioni.

Le ipotesi si sprecano: suicidio, interferenze aliene, sabotaggio.

Si sa, “quello che succede in Russia rimane in Russia”, è sempre stato così e sempre lo sarà.

Forse il primo uomo nello spazio, proprio in quello spazio aveva visto qualcosa che non avrebbe dovuto rivelare, o ascoltato segreti di cui non sarebbe dovuto essere a conoscenza…

Non possiamo saperlo, ma avete presente quando qualcuno muore e diciamo “Ci guarda da lassù”?

Ecco, lui è stato il primo a farlo veramente, il primo Uomo delle Stelle.

 

Autore: remogandolfi

Amo gli ultimi. Quelli spesso perdenti, autodistruttivi, sfigati fino all'inverosimile. Qui proverò a raccontare qualche piccola storia dei tanti che ho amato, nello sport, nella musica e nel cinema. Accompagnato da tanti amici con le mie stesse passioni.

1 commento su “GAGARIN, L’UOMO DELLE STELLE”

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